INAUGURAZIONE del monumento
Alla memoria del Brigadiere di Pubblica Sicurezza Luigi Carluccio Medaglia Doro al Valor Civile
Sono trascorsi 41 anni dal 15 luglio 1981, un tempo apparentemente lontano, ma molto vicino a coloro che conservano memoria delle vicende italiane. In quella data, conosciuta come la “notte dei fuochi”, si consumò la vicenda più tragica della storia di Como dopo la seconda guerra mondiale. Menti criminali organizzarono un attacco alla città, piazzando bombe in diversi punti, per lo più negozi. Luigi Carluccio ventottenne Brigadiere di Pubblica sicurezza, artificiere in forza alla questura di Milano, viene chiamato nel cuore della notte a disinnescare gli ordigni. Ne disinnesca quattro. Il quinto, probabilmente difettoso, esplode spegnendo la sua giovane vita. Siamo negli anni di piombo, gli attentati di origine politica sono all’ordine del giorno. Per gli investigatori, la pista porta in quella direzione. L’esito negativo dell’indagine, può far nascere il dubbio che andavano esplorate anche altre piste. Quello che è certo, i criminali di quei gravi fatti sono rimasti nell’ombra : impuntiti!.
Torniamo a oggi 24 maggio, con l’inaugurazione del monumento a Luigi Carluccio. Presenti il figlio Ass. Capo della Polizia di Stato Alessandro Carlucio, iI Capo della Polizia Prefetto Lamberto Giannini, il questore di Como Dott. Giuseppe De Angelis, il prefetto Andrea Polichetti, il sindaco di Como Dott. Mario Landriscina. Per il governo è presente il sottosegretario agli Interni on. Nicola Molteni. Tutti sono intervenuti con sentite parole di circostanza. Commovente l’abbraccio paterno del capo della Polizia ad Alessandro Carluccio.
L’intervento più profondo e toccante è stato quello del figlio. Alessandro, che all’epoca aveva 8 mesi, si è avvalso dei racconti della mamma, per ricordare chi era suo padre. Inappuntabile nella sua divisa, parla di suo padre come se lo avesse conosciuto. Un ricordo struggente trasmesso dalla sua mamma. Il rimpianto di non ricordare un abbraccio di quel padre, gli fa incrinare la voce per l’emozione. L’applauso dei presenti, lo incoraggia a proseguire. Alessandro racconta di aver letto un diario di suo padre. Il Brigadiere Carluccio, annotava nel suo diario alcune considerazioni, oggi diremmo sociologiche. Per esempio come, in una azione terroristica, coglieva la devianza di molti giovani, che Influenzati da cattivi maestri, portavano l’attacco allo Stato, ammazzando servitori dello Stato, ma anche semplici cittadini.
Il Brigadiere Carluccio si interrogava sulla caduta morale di quei giovani, per lo più suoi coetani. Lui, credente, trovava una parola cristiana per capire l’orrore in cui precipitano questi giovani che, distruggendo la vita altrui, distruggono anche la loro.
Il suo e un senso di pieta cristiana, che turba l’anima di chi legge le sue parole.
Carluccio, sa leggere il suo tempo e lo sperdimento che attraversa la società. La Polizia, che allora si chiamava Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, aveva nei ranghi Ufficiali e Sottufficiali, le colonne portanti del Corpo.
Carluccio aveva frequentato il 23^ corso allievi sottufficiali di Nettuno.
Il monumento al Brigadiere Luigi Carluccio nasce dall’iniziativa dell’A.N.P.S. di Como con il suo presidente Isp. C. Mauro Inama, che ha trovato il concorso di molte sinergie.
Per la realizzazione del monumento va un grazie particolare al Questore di Como Dott. Giuseppe De Angelis , molto attivo in questa e altre iniziative della Polizia. Un grazie sentito al sindaco di Como Dott. Mario Landriscia, e alla sua Giunta (in particolare l’assessore Francesco Pettignano), che hanno autorizzato la posa dell’opera nella centrale Piazza del Popolo. L’opera, su progetto dell’architetto Margherita Roda, è stata eseguita da DM Metal con Ingegnere Daniele RIZZA. Un ringraziamento va anche al presidente Nazionale ANPS Michele Patenoster per la sua presenza.
Un grazie importante, infine, all’Amministrazione della Pubblica Sicurezza. Con questo monumento, la città di Como esprime la sua gratitudine al Brigadiere Luigi Carluccio. La Polizia di Stato, è onorata di celebrare la memoria di uno dei suoi uomini migliori che, con il sacrificio della sua giovane vita, ha difeso lo Stato democratico, e scritto una bella pagina nella storia del Corpo. Al collega Alessandro, il degno figlio che avrebbe fatto l’orgoglio del Brigadiere Carluccio, va l’abbraccio simbolico di tutta la Polizia e dell’ A.N.P.S. che si impegna a tenere viva la memoria di suo padre.
Giovanni Tancredi ex Brigadiere di P.S.
Seguono le foto della cerimonia