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Premio letterario bandito dall’A.N.P.S. di Brescia in ricordo di Vincenzo Parisi.

Con questo messaggio vorremmo coinvolgere tutti i giovani poliziotti/e e/o studenti universitari che hanno discusso negli ultimi cinque anni una tesi inerente argomenti di forze di polizia e/o criminalità organizzata e non.
Nella Tua sede ci sono giovani, o colleghi, che ambiscano a partecipare?
Ti prego di fornire il materiale inviato, oppure di segnalarci una mail, o un contatto, per comunicare con l’eventuale aspirante.
Alleghiamo copia del pieghevole e prossimamente forniremo ulteriori ragguagli in merito.
Rimaniamo in attesa di un cortese cenno di collaborazione.
Il Presidente
Maurizio Marinelli
Allegati:
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Ricordando Vincenzo Parisi

parisiNasce a Matera il 30 ottobre 1930.

Si laurea in giurisprudenza e scienze politiche ed entra a far parte dei ruoli dell’Amministrazione dell’Interno nel 1951. Svolge funzioni operative in alcune questure importanti.

Negli anni ’60 è richiamato al Viminale dove gli vengono affidati incarichi delicati, quale ad esempio la distruzione dei fascicoli del casellario politico redatti nel dopoguerra.

Istituisce l’Ufficio organizzazione e metodo della direzione generale e di Pubblica Sicurezza, varando anche una serie di riforme.

Nel 1980 è alla vice direzione del Sisde e dopo lo scandalo P2 assume di fatto la carica di direttore del servizio civile, incarico formalizzato nel 1984 insieme alla sua nomina a prefetto.

Il 23 gennaio 1987 è nominato capo della Polizia dall’allora ministro dell’Interno Luigi Scalfaro.

Nei primi anni del mandato crea e rafforza le strutture interforze: Interpol, Servizio centrale antidroga e Dia.

Istituisce il nucleo centrale anticrimine (oggi Servizio Centrale Operativo) per le indagini sulla mafia e sulla criminalità economica. Tra i successi investigativi l’arresto del boss mafioso Nitto Santapaola.

Lavora con sei ministri dell’Interno e durante il suo incarico l’Italia vive alcune delle pagine più dolorose della storia recente, con i feroci attacchi della mafia alle istituzioni attraverso le stragi Falcone e Borsellino, in cui persero la vita anche i poliziotti delle loro scorte. Ma anche le autobombe per gli attentati di Firenze, Milano e Roma che uccisero dieci persone, ferendone 95 e causando anche ingenti danni al patrimonio artistico e religioso.

Cessa dal suo incarico il 27 agosto 1994.

 

(articolo tratto dal sito della Polizia di Stato http://www.poliziadistato.it/articolo/1479-Vincenzo_Parisi)

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